Per noi umani il gioco è fondamentale, attraverso il gioco i bambini sperimentano, apprendono, acquisiscono nuove capacità e socializzano imparando a gestire e riconoscere le dinamiche relazionali.
Per i nostri cani invece che importanza ha il gioco?
Vediamo tutto quello che c’è da sapere insieme a Serena Giorgetti, educatore e istruttore cinofilo, formata in una scuola riconosciuta APNEC, che da qualche anno lavora in maniera del tutto indipendente dalle varie associazioni.
Titolare e fondatrice del Centro Cinofilo Sguinzagliamoci di Misano Adriatico.
Istruttore di NoseworkScentDetection e Lavoro Retriever. Coadiutore del Cane negli Interventi Assistiti con gli Animali.
Ciao Serena!
Ciao!
Iniziamo chiedendoti se per il cane è importante il gioco e perché.
Per il cane giocare è di fondamentale importanza, principalmente perché è un modo per divertirsi e svagarsi. Inoltre attraverso il gioco il cane si relaziona, si misura, percepisce i suoi limiti. Non da ultimo può essere un modo per comunicare.
Cosa si intende, o meglio, cosa considera gioco il nostro cane e cosa invece non lo è e può essere frainteso dai proprietari?
Non è semplice rispondere a questa domanda perché a volte la differenza fra un comportamento di gioco e un comportamento che significa altro è molto sottile. I cani hanno una gamma di comportamenti comunicativi che è molto ampia e lo stesso comportamento può avere significati completamente opposti. Basta pensare al semplice “inchino”, per molti è considerato sempre un invito al gioco, invece in alcuni casi significa chiedere spazio al proprio interlocutore (che sia umano o canino). I cani che rubano spesso oggetti ai proprietari spesso non lo fanno perché vogliono giocare o “fare i dispetti” (ricordiamoci sempre che i cani NON fanno dispetti), bensì è per attirare l’attenzione, o in alcuni casi mettere sotto controllo il proprietario. Un altro comportamento spesso frainteso è il saltare addosso, non sempre è per “fare le feste” o giocare: può avere una connotazione negativa come il voler allontanare, spingere via, può essere una dimostrazione di prepotenza, o sfida fisica. E potremmo andare avanti ancora con moltissimi esempi.
In che modo può giocare il nostro cane e come può evolversi il gioco a seconda delle tappe della sua vita?
Il cane ha principalmente due mezzi per giocare: il suo corpo e la sua bocca, da cucciolo c’è un utilizzo molto importante della bocca, i cuccioli tendono a mordicchiare qualsiasi cosa, proprietari compresi, è la parte del corpo che utilizzano maggiormente per relazionarsi e scoprire un mondo nuovo.
Poi mano a mano che crescono si ridimensiona e scoprono altre parti, c’è il momento dell’adolescenza in cui spesso viene preferito il corpo a corpo e il correre/rincorrere, fino all’età adulta in cui generalmente si assiste ad modo sempre più “leggero” e affinato di utilizzare questi mezzi.
La bocca comunque ha sempre un ruolo determinante: pensiamo al gioco del tira e molla o al riporto.
Quali giochi possiamo fare con il cane e quali sarebbe meglio evitare?
Sicuramente i giochi che ho scritto sopra come riporto o tira e molla vanno bene generalmente per tutti. Attenzione ai giochi che prevedano scontri fisici perché facilmente finiremmo per farci male, o con alcuni cani potrebbe diventare più una sfida che un gioco.
Ci sono comportamenti che il nostro cane può non cogliere come gioco?
Certamente: il nostro atteggiamento conta moltissimo, frequentemente comportamenti come abbracciare, sovrastare fisicamente non sono molto graditi. Un altro errore che vedo frequentemente è lo strappare cose di bocca, anche semplicemente la pallina, poi finisce che i cani non vogliono più giocare con i proprietari o diventano possessivi sugli oggetti.
Spesso compriamo giochi al nostro cane, quali sentiresti di consigliare e quali invece secondo la tua esperienza è meglio evitare?
Sicuramente devono essere giochi resistenti, senza piccole parti che si possono staccare facilmente ed essere ingerite, questo vale per cani di tutte le taglie. Poi a me piace proporre giochi con consistenze diverse, anche per capire cosa può piacere di più a quel soggetto: quindi giochi in materie plastiche più o meno dure, pupazzi di peluches, corde, ecc.
Il cane ringhia mentre gioca è normale?
Sì, il ringhio è normale durante il gioco. Non è solo un segnale di minaccia, ma in un contesto giocoso indica una crescente eccitazione nel cane, quindi si sta divertendo!
Il gioco deve essere lasciato al cane e sarà autonomo o dobbiamo giocarci e creare dei momenti di svago da condividere?
Se vogliamo che il gioco sia un divertimento dobbiamo giocarci noi, è un’opportunità importantissima per creare bei momenti di condivisione.
Possiamo lasciare i giochi al cane sempre a disposizione o è meglio darli quando lo riteniamo opportuno?
Personalmente sconsiglio di lasciare i giochi sempre a disposizione, principalmente perché dopo poco tempo diventerebbero scontati ed il cane perderebbe interesse, in secondo luogo perché il gioco è una risorsa davvero importante, meglio che vengano utilizzati per invitare il cane ad interagire ed a relazionarsi con noi, così potremmo diventare molto più interessanti ai suoi occhi.
Pensare che l’unica forma di intrattenimento per il nostro cane sia quando può interagire con i suoi simili è corretto?
Direi di no, possiamo anche noi fare molto per intrattenere il nostro cane, proponendo giochi diversi e stimolanti. Mettendo un po’ di fantasia nel gioco possiamo stimolare il corpo e la mente, attivando molti dei sensi del nostro cane.
Ci imbattiamo spesso in padroni che amano portare giochi in area cani cosa ne pensi?
Portare giochi in area cani è sempre un rischio, abbiamo detto che il gioco può essere una risorsa importante e se un altro cane tentasse di prendere il gioco del nostro potrebbero scatenarsi baruffe e litigi, che è sempre meglio evitare.
Se il nostro cane è anziano possiamo ancora giocare con lui? Quali giochi possiamo proporre?
Certo che possiamo giocare ancora col nostro cane anziano, dovremmo solo porre l’attenzione sulla forma fisica, con l’avanzare dell’età diminuisce la resistenza e inizia a farsi sentire qualche acciacco dovuto all’artrosi, consiglio quindi di non fare giochi che prevedano grossi sforzi sulle articolazioni come salti ripetuti o movimenti che sollecitino la schiena.
Potremmo pensare a giochi più “tranquilli” che magari li attivino più mentalmente che fisicamente, come i giochi di attivazione mentale.
Grazie Serena per aver risposto a tutte le nostre domande!
Non ci resta che consigliarvi di divertirvi insieme ai vostri cani..Giocateci, dedicategli del tempo di qualità…otterrete un rapporto unico e speciale!
La prima cosa a cui pensano le persone quando vedono un cane con la museruola è che quest’ultimo sia mordace, aggressivo e pericoloso…un cane cattivo, soprattutto se la mole è considerevole e se appartiene o assomiglia a determinate razze.
L’altra reazione che si può verificare è di essere giudicati quasi dei carnefici perché costringiamo il povero cane ad indossare uno strumento di tortura.
Sulla museruola aleggiano molti miti e false credenze, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza…
Risponderà alle nostre domande Alice Lanzoni, addestratrice cinofila Enci, e coadiutore del cane in I.A.A (in formazione).
Ciao Alice!
Puoi spiegarci bene cos’è la museruola e per quale motivo si utilizza?
Ciao!
La museruola è un oggetto di forma tronco-conica, può essere di diversi materiali, come tessuto, ferro o plastica. Prevalentemente viene applicata sul muso del cane per evitare che morda, nell’educazione o rieducazione di alcuni soggetti viene utilizzata quindi per lavorare in sicurezza, ma può essere valido strumento anche nel caso ci sia la triste possibilità di incontrare nella nostra passeggiata dei bocconi avvelenati.
Perché dovremmo insegnare al nostro cane a metterla?
Perché per legge dovremmo sempre avere con noi una museruola, di qualunque materiale, da far indossare al cane su richiesta delle autorità competenti;
perché della museruola si può aver bisogno durante una visita veterinaria;
perché insegnando al cane ad indossarla, gli si darà una competenza in più. Più un cane è competente, più sarà in grado di affrontare diverse situazioni che potremmo incontrare insieme.
Quando e da chi può esserci richiesto di farla indossare al nostro cane?
L’ordinanza sull’incolumità pubblica (6 agosto 2013), per evitare aggressioni da parte di cani, prevede:
“ai fini della prevenzione di danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario o il detentore del cane deve portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali, o su richiesta delle autorità competenti.”
Per autorità competenti si intende, per esempio, un agente della Polizia Municipale.
La museruola è obbligatoria in luoghi aperti al pubblico per cani senza guinzaglio, e sui mezzi pubblici di trasporto (bus, treni, traghetti ecc.).
Siamo quindi obbligati ad averla sempre con noi?
Si.
Capita di frequente sentire dire “Il mio cane è buono, non ho motivo per mettergliela”, può bastare come motivazione?
Direi di no, mi spiego meglio:
la risposta di un cane a uno stimolo (altro cane, persona, tocco del veterinario ecc.), potrebbe variare a seconda della situazione e a seconda dello stato d’animo e fisico dell’animale. Questo significa che il mio cane che non ha mai avuto problemi a farsi maneggiare durante le visite veterinarie, se oggi ha dolore ed è spaventato, potrebbe avere una risposta aggressiva nei confronti del tocco del veterinario (ringhiare/provare a mordere). Cosa è successo? il mio cane “buono” è diventato “cattivo”? NO, sta comunicando di essere spaventato e di avere dolore… e senza una museruola potrebbe essere dura aiutarlo!
Spesso si ha la sensazione che a seconda della mole e della razza ci siano due pesi e due misure…Cosa ne pensi?
Non esiste molta cultura cinofila in Italia, quindi spesso ci troviamo davanti all’utilizzo di due pesi e due misure. Ora, è chiaro che un cane di taglia grande può essere potenzialmente più pericoloso di un cane di taglia piccola, ma tutto passa dalla gestione.
Negli anni ho visto proprietari irresponsabili, con cani di ogni razza e mole. La differenza la fa l’essere umano, la sua voglia di lavorare, di conoscere, e di ascoltare il suo cane.
I padroni la vivono come uno strumento di tortura, ma il cane soffre con la museruola?
Potrebbe essere che al cane dia fastidio perché non della misura giusta, oppure sarà a disagio se non abituato a portarla. Credo ci sia proprio bisogno di cambiare modo di concepire la museruola, che può essere un valido strumento d’aiuto.
Ci sono casi in cui è sconsigliata?
Potrei non consigliarla in caso di ferite di qualche genere sul muso, per le quali, la museruola potrebbe dare maggior fastidio… ma stiamo parlando di un caso particolare.
Ci sono modelli più adatti di altri? Come possiamo scegliere la museruola giusta per il nostro cane?
Il modello più adatto è quello con cui il nostro cane si trova meglio. Sicuramente consiglierei una museruola che dia la possibilità al nostro cane di aprire la bocca e ventilare, per abbassare la temperatura corporea (soprattutto in estate), e magari anche di bere.
Ci sono attività che dovremmo evitare quando il nostro cane indossa la museruola?
Con la museruola giusta si può fare tutto. Con la Baskerville che permette di bere, addirittura mangiare premietti, e quindi ventilare bene, si può fare attività in tutta sicurezza.
Se il nostro cane non l’ha mai indossata come possiamo iniziare?
Dobbiamo fare in modo che il cane associ la museruola a qualcosa di positivo! Quindi, se ne abbiamo la possibilità già con il cucciolo, possiamo giocare facendogli prendere del cibo da un contenitore come un vasetto di yogurt, o dalle nostre mani mentre le chiudiamo un po’, “intrappolandogli” gentilmente il muso. Possiamo anche usare una cintura morbida (quella di un accappatoio, per esempio), per fare uno o due giri intorno al muso del cane, aspettiamo qualche secondo, togliamo la cintura e premiamo. Andando avanti, aumentiamo i tempi: 10, 20, 30 secondi…
Ora possiamo introdurre la museruola. Io di solito la appoggio a terra o la tengo in mano, e metto un premio al suo interno, in modo che il cane infili il muso per mangiare. Ne metto uno per 3/4 volte, ma valuto sempre la risposta del cane, poi ne metto una piccola manciata e mentre il cane mangia chiudo la museruola.
La tengo chiusa per pochi secondi, poi la tolgo, premio tantissimo e gioco. Anche in questo caso allungo i tempi gradatamente.
Il nostro cane passa il tempo a cercare di toglierla, come possiamo tranquillizzarlo e fare in modo che la associ a qualcosa di positivo?
Facendo qualche “passo indietro”. Ricomincerei facendo giocare il cane a prendere del cibo da vari contenitori tipo vasetti, poi passerei all’utilizzo della cintura premiando tantissimo, allungando i tempi e tenendo assolutamente conto della risposta del cane.
Quando il cane dimostrerà di tollerare bene la cintura, inserirò la museruola. Ricordiamoci di lodare molto il cane (bravissimo, sei un figo ecc.) usando un tono di voce gioioso, e di non avere fretta: ogni cane è unico e ha i suoi tempi.
Se il mio cane ha la museruola e si è in presenza di altri cani, devo adottare delle precauzioni?
Un cane che ha la museruola è un cane che non può mordere, questo però non significa che non stia comunque comunicando con eventuali altri cani presenti, o con noi. Dovremmo conoscere tutti almeno le basi della comunicazione canina, per poter capire se il nostro cane sta mettendo a disagio un altro individuo, o se lui stesso è a disagio. Anche con tutti gli strumenti del caso (guinzaglio, pettorina, museruola), sarebbe sempre opportuno garantire ai cani le giuste distanze… lo spazio è comunicazione.
Grazie Alice per aver risposto a tutte le nostre domande!
Aspettiamo le vacanze tutto l’anno e quando finalmente arrivano vogliamo potercele godere al massimo e visto che il nostro amico a quattro zampe fa parte della nostra famiglia, viene con noi!
A differenza di qualche anno fa le strutture pet friendly sono molte di più e offrono davvero un’ampia scelta di attività e di servizi dedicati ai nostri cani.
Però quando si ha un cane è bene organizzarsi per tempo per non avere spiacevoli sorprese.
Vediamo come prepararci al meglio per vivere con serenità la vacanza con il nostro amico a quattro zampe.
Risponderà alle nostre domande Serena Giorgetti, educatore e istruttore cinofilo, formata in una scuola riconosciuta APNEC, che da qualche anno lavora in maniera del tutto indipendente dalle varie associazioni.
Titolare e fondatrice del Centro Cinofilo Sguinzagliamoci di Misano Adriatico.
Istruttore di NoseworkScentDetection e Lavoro Retriever. Coadiutore del Cane negli Interventi Assistiti con gli Animali.
Ciao Serena!
Ciao!
Come scegliere il posto giusto per trascorrere le vacanze con il nostro cane? Di cosa dobbiamo tenere conto?
Che sia mare o montagna, a mio parere è fondamentale che ci siano strutture ricettive adeguate, che consentano di far vivere serenamente la vacanza al nostro cane. In montagna solitamente è più semplice perché si va principalmente per stare un po’ più al fresco e per fare trekking e passeggiate nei quali i cani possono tranquillamente partecipare, al mare meglio scegliere spiagge che consentano l’accesso all’acqua anche ai cani, per loro stare la giornata sotto l’ombrellone senza poter fare il bagno sarebbe più una tortura che una vacanza.
Cosa mettere nella valigia per il cane?
Possiamo portare il suo cuscino, tappetino o una copertina che abbia l’odore di casa per il suo nuovo posto di riposo, le sue ciotole, o delle comode ciotole pieghevoli da viaggio, il libretto sanitario del cane, un kit di primo soccorso con garze, disinfettante, forbici, pinzette per zecche, ecc. in commercio esistono kit già pronti o possiamo farci aiutare dal nostro veterinario a farcene uno su misura. Se il viaggio comprende un periodo lungo, possiamo portarci anche un guinzaglio e un collare/pettorina di riserva. E non dimentichiamo di preparare, prima della partenza, un elenco di cliniche veterinarie con reperibilità H24 presenti nella zona in cui andremo.
Le strutture ricettive spesso si dichiarano “pet friendly” poi però alla prenotazione chiedono taglia, peso, razza, ecc.. Cosa ne pensi?
Penso che non sia corretto e piuttosto “discriminatorio”, non sono certo la razza o la taglia che determinano se il cane è educato e quindi in grado di vivere correttamente spazi che non sono suoi e/o comuni ad altri cani, dovrebbero informarsi sul comportamento e sulle abitudini dell’animale piuttosto.
Forse parte del problema siamo anche noi proprietari..cosa è bene ricordare e a cosa dobbiamo stare attenti per fare in modo di rispettare tutti?
Il buon senso dovrebbe sempre farla da padrone: stiamo attenti che il nostro cane non danneggi la struttura presso cui siamo ospiti, che non faccia i propri bisogni in spazi interni, che non abbai come un forsennato soprattutto negli orari cosiddetti “di riposo”. Tutto questo vale quando siamo in hotel, B&B, spiaggia, ristorante, ecc. Praticamente sempre.
Il viaggio…come organizzarci? Meglio fare pause? Dobbiamo ricordarci di prendere con noi qualcosa?
Se il viaggio è lungo sì, meglio fare pause, ogni due o tre ore, in modo da far sgranchire un po’ le zampette, fare espletare i bisogni fisiologici e farli bere.
La spiaggia, il mare… non vediamo l’ora d liberare il cane e…si può fare? Possiamo portare il cane in spiaggia con noi? Quali sono le regole?
Purtroppo le regole non sono uguali dappertutto, ogni provincia può decidere diversamente, in alcune è concesso l’accesso all’acqua ai cani, in altre no, in altre ancora solo in determinati orari della giornata, prima di partire informiamoci bene chiedendo alla struttura presso cui saremo ospiti, o anche consultando il sito del Comune, dove solitamente sono riportate tutte le ordinanze.
Quali attività/esperienze possono essere belle e divertenti anche per il nostro cane?
Dipende dal cane, sicuramente fare belle passeggiate esplorando nuovi posti può essere divertente un po’ per tutti, per gli amanti dell’acqua fare bei bagni al mare, fiume o lago, per i più socievoli fare nuove amicizie e giochi con altri cani.
Decidiamo di andare in qualche posto dove il nostro cane non è ammesso o in cui non sarebbe a suo agio… Possiamo lasciarlo in stanza o è meglio affidarlo a qualcuno? A chi possiamo lasciarlo?
Se il nostro cane è tranquillo a rimanere in posti al lui poco conosciuti da solo, possiamo lasciarlo in stanza, altrimenti meglio affidarsi ad un dog sitter, ho notato che ormai ogni struttura pet friendly ne ha uno di riferimento.
Non tutti i cani amano interrompere la loro routine e trovarsi in posti a loro estranei , con orari sconvolti e magari anche con un cambio di alimentazione…come possiamo aiutarli?
Cerchiamo di mantenere approssimativamente la routine che avevano a casa, almeno per le cose più importanti come orari dei pasti e del riposo. Io sconsiglio vivamente di cambiare alimentazione in vacanza, rischiamo di incorrere in noiosi disturbi intestinali, credo che basti organizzarsi, sicuramente per chi alimenta il proprio cane con le crocchette è più facile rispetto alle diete fresche, ma tutto si può fare.
Non ci resta che augurare buone vacanze a tutti!!
Sono molti i falsi miti legati alle capacità innate che il cane dovrebbe avere.
Uno dei più grandi fraintendimenti è proprio legato all’acqua…
Si da per scontato che il cane apprezzi giocarci e che sappia nuotare senza grandi difficoltà.
Ma sarà davvero così?
Chiediamolo a Sara Tagliati, istruttore cinofilo professionista [Master universitario di primo livello in Istruzione Cinofile e Master universitario di secondo livello in Etologia degli animali d’affezione. Titolare del centro cinofilo: Istruzione Cinofila di Cuveglio (VA) www.istruzionecinofila.it. Docente a corsi per istruttori cinofili, per anni ha viaggiato in tutto il mondo per insegnare e tenere esami di certificazione di “Do as I Do”. Tiene corsi di acquaticità, nuoto e avvicinamento all’acqua sia in piscina che in acque libere dolci. In cinofilia dal 1999 dal 2006 questa è la sua unica professione]
Ciao Sara!
Iniziamo proprio con il chiederti: tutti i cani sanno nuotare e amano l’acqua?
Assolutamente no! Vi svelo un segreto: i cani non sono pesci!
È vero che alcuni individui hanno buone capacità natatorie sin da cuccioli, ma rappresentano l’eccezione e non la regola.
Questo non dipende dalla razza o dal fatto che all’animale piaccia o meno l’acqua.
La capacità di nuotare è un’abilità individuale e non sembrano esserci particolari “predisposizioni”.
Come possiamo gestire i primi approcci del nostro cane all’acqua?
Rispettando i tempi del cane. Il primo approccio lo può già fare l’allevatore, ma si deve fare in modo che le esperienze siano positive e a “misura” di studente.
Se per la prima volta abbiamo in programma di portarlo al mare con noi, hai qualche consiglio per fare in modo che viva un’esperienza positiva?
Iniziate con una passeggiata lungo la riva, lontano dal bagnasciuga (almeno 5/6 metri), per premettere al cane di abituarsi agli odori, al moto ondoso e alla “vastità” del mare che ha davanti a sé. Poi, se il cane è sereno ed è interessato ci si può avvicinare, permettendo al cane di “scegliere” il percorso. Usare una lunghina per l’avvicinamento permetterà al cane di rilassarsi e al proprietario di poter capire dove dirigersi.
Se il primo giorno riuscirete solo a “bagnarvi” le zampe, non consideratelo un insuccesso, ma un buon primo passo.
Far nuotare il cane in un corso d’acqua naturale come un fiume, un lago, oppure al mare o in piscina è la stessa cosa? Ci sono ambienti più semplici per il nostro cane?
Ogni ambiente ha le sue regole (NB in Italia è SEMPRE vietato l’accesso ai litorali SALVO deroghe… ergo è SEMPRE vietato a meno che non ci sia un cartello apposito che esprima il permesso all’accesso. Regolamenti regionali, provinciali e comunali complicano parecchio le cose, vi consiglio di telefonare direttamente al comune per informarvi, le multe possono essere MOLTO salate). Generalmente il Lago è il più semplice di tutti: acqua dolce, poche onde, ambiente naturale. Il mare con la sua salinità e le onde è il più complicato tra gli ambienti naturali. I fiumi possono essere i più insidiosi, un po’ perché spesso sottovalutati, un po’ perché caratterizzati da correnti veramente pericolose. La piscina ha il vantaggio di garantirci privacy, poche distrazioni, sicurezza ma è in assoluto l’approccio tecnicamente più complicato per un cane.
Spesso ci capita di vedere padroni che lanciano giochi in acqua per invogliare il cane a tuffarsi, cosa ne pensi?
Gioco carino che però va fatto solo ED ESCLUSIVAMENTE se si è SICURI che il cane è in grado di nuotare. A volte, lanciando un legnetto, stimoliamo il cane ad entrare in acqua, ma il fatto che il cane si tuffi non va di pari passo con la sua abilità a nuotare. Quindi sì, ma solo per cani esperti e comunque non deve essere l’unico mezzo che si utilizza per far entrare il cane in acqua.
Il cane può mangiare prima di entrare in acqua o potrebbe avere problemi di digestione?
Personalmente preferisco che il cane non lavori a stomaco completamente “vuoto”, ma lo tengo comunque leggero prima delle attività fisiche, non solo acquatiche; ai clienti chiedo di seguire la stessa regola e facendo entrare il cane in acqua gradatamente evito ogni possibile rischio di shock termico.
Per quanto riguarda minimizzare il rischio torsione si deve fare la stessa valutazione con l’acqua bevuta e/o ingerita accidentalmente del cane durante i tuffi e la nuotata.
Quando portiamo il nostro cane a nuotare in un posto dove non può essere liberato, dobbiamo scegliere collare o pettorina? Guinzaglio normale o longhina?
In acque libere, indipendentemente dalle abilità natatorie del cane uso SEMPRE la pettorina (DA NUOTO) e, anzi VIETEREI proprio il collare. Trattenendo il cane se ne modifica l’assetto di galleggiamento e, oltre a mettere in difficoltà l’animale, si rischia di fargli del male (compensando con le zampe posteriori, mette troppo carico sulla schiena).
Abbiamo sentito frasi tipo “il mio cane sa nuotare perché ha le zampe palmate” oppure “sicuramente ama l’acqua perché è un (nome della razza)”.
NON esistono cani con le zampe palmate o per lo meno non se sono “sani”. Nei cani di grosse dimensioni e con i “piedoni” (se mi passate il termine) si notano di più i lembi di pelle che uniscono le dita, ma non ci sono zampe palmate.
Esiste una predisposizione genetica? E, se sì, basta come elemento per renderla un’attività ottimale per il proprio cane?
Se esiste non l’ho mai notata; per assurdo, se dovessi fare una statistica dei cani più in difficoltà qui nella mia piscina ho sempre avuto cani “d’acqua”: labrador, golden, terranova, flat… ma credo che la motivazione sia molto semplice. I proprietari di queste razze, in generale, si aspettano che il cane ami l’acqua e che sia un buon nuotatore e quando scoprono di avere un problema, per loro è naturale rivolgersi ad un istruttore di nuoto. Cosa che difficilmente motiverebbe il proprietario di uno shitzu.
Parlando di predisposizione i molossi e i brachicefali in generale sono -fisicamente- i meno portati per il nuoto, ma questa è una questione di abilità e non di motivazione naturale.
Ho avuto carlini che -adoravano- l’acqua nonostante non fossero in grado di galleggiare correttamente senza il salvagente. Ho avuto terranova che si sedevano a bordo vasca rifiutandosi di bagnarsi le zampe. Sarebbe interessante fare una raccolta dati -oggettiva- su questo.
Vedere un altro cane più esperto che nuota o che comunque interagisce con l’acqua può aiutare il nostro cane?
Assolutamente sì, non tanto per il fattore tecnico, dove è il conduttore/istruttore che fa la differenza, quanto per dare il “coraggio” di buttarsi e lasciarsi andare o guidare. I cani sono animali sociali, parola di istruttore Do as I Do!
Se il nostro cane non ne vuol sapere di bagnarsi come convincerlo?
La domanda è: perché dobbiamo proprio convincerlo? Ci sono tantissime attività cinofile, anche a basso impatto sulle articolazioni; se il cane non ama l’acqua, non ama sentirsi bagnato o peggio -ODIA- quella sensazione forse è il caso di accettare un “no” come risposta, nelle relazioni sane funziona così.
Credi che si perda di vista il rispetto verso un essere vivente, in questo caso verso il cane, quando ci ostiniamo a proporgli un’attività per la quale non ha interesse o peggio ha paura?
Sì e non mi importa quanto siano insistenti i proprietari, in quel caso mi rifiuto di proseguire, anche se non ho mai dovuto discutere su questo… o meglio una volta con R.P. proprietaria di un cucciolo quasi fobico di dog de bordeaux; ma in 20 anni di carriera è stata l’unica volta
Quando dobbiamo abbandonare l’idea e pensare ad altre attività?
Dipende, alcuni cani sono naturalmente diffidenti, quindi è solo questione di tempo, tecnica e pazienza. Con altri è proprio un rifiuto secco e totale, l’occhio esperto di un istruttore conosce bene la differenza. Un aneddoto: la mia meticcina ha imparato a nuotare a 11 anni, perché prima, nonostante i miei sforzi e i miei inviti aveva sempre rifiutato di entrare in acqua. Ho accettato il suo rifiuto, perché da nuotatrice incallita (forse non sembra ma nuoto parecchio e da molti anni) so che se l’acqua non piace, NON piace! All’alba degli 11 anni ha deciso, di punto in bianco e senza alcun preavviso di tuffarsi, ha nuotato male per tutto il resto della sua vita, ma non ha MAI più smesso di farlo ogni volta e in ogni posto fosse possibile.
Quali sono gli errori più diffusi e pericolosi in cui ti sei imbattuta?
Pensare che tutti i cani sappiano nuotare. Ho un canale TikTok [IstruzioneCinofila] e mi sto “sgolando” nel tentativo di far passare questo messaggio.
Lanciare il cane in acqua, o obbligarlo ad entrare trascinandolo dentro o portandolo in braccio. Il cane DEVE entrare in autonomia.
Far tuffare il cane (esperto) in acque torbide sconosciute, corrente e fondale DEVONO essere sicuri.
Tenere i cani troppo a lungo in acqua rischiando la water intoxication (iperidratazione)
Non asciugare mai i cani, aumentando i rischi di otiti (soprattutto in acque libere) e cold tail
Usare collari e guinzagli in acqua
Lasciare pettorine di fettuccia addosso al cane
Quando e in che modo una figura professionale come la tua può aiutarci?
Quando da subito, dal primo approccio quando il cucciolo ha 2 mesi al cane adulto che ha già esperienze con l’acqua.
La domanda vera è: chi è il professionista giusto e che formazione dovrebbe avere? Ma questo è il dilemma di tutte le professioni non riconosciute.
Grazie Sara per aver risposto a tutte le nostre domande!
Qualsiasi sia l’attività che avete scelto di fare con il vostro cane divertitevi e rispettate sempre il vostro amico a quattro zampe!
Ci siamo, finalmente arrivano le belle giornate, il caldo e spesso in questo periodo dell’anno abbiamo più tempo da dedicare al nostro cane…peccato che il nostro amico a quattro zampe sia a terra…
Come possiamo affrontare al meglio questa stagione e cosa possiamo fare per farla vivere bene anche al nostro amato cane?
Risponderà alle nostre domande Serena Giorgetti, educatore e istruttore cinofilo, formata in una scuola riconosciuta APNEC, che da qualche anno lavora in maniera del tutto indipendente dalle varie associazioni.
Titolare e fondatrice del Centro Cinofilo Sguinzagliamoci di Misano Adriatico.
Istruttore di NoseworkScentDetection e Lavoro Retriever. Coadiutore del Cane negli Interventi Assistiti con gli Animali.
Ciao Serena!
Ciao!
I cani soffrono il caldo? Quali cambiamenti potremmo notare nel nostro cane all’avvicinarsi dell’estate?
Sì, i cani soffrono particolarmente il caldo, principalmente perché hanno una temperatura corporea più alta della nostra: circa 38°C, ed inoltre non sudano come noi, termoregolano ansimando e possono avere una leggera sudorazione attraverso i polpastrelli. I cambiamenti più evidenti di solito si notano nel comportamento, diventano meno attivi, passano più tempo a riposare e anche quando facciamo attività come le passeggiate, si stancano molto più in fretta.
Quali accorgimenti dovremmo avere per fare in modo che non patisca troppo?
Assolutamente evitare uscite nelle ore più calde, meglio fare delle belle passeggiate al mattino presto e dal tardo pomeriggio alla sera, nelle passeggiate portare con se sempre acqua fresca, anche se si sta fuori solo un’ora. Evitiamo di far camminare il cane sull’asfalto esposto al sole perché potrebbe ustionarsi i polpastrelli, proviamo sempre ad appoggiare una mano a terra, se è calda per noi, lo è di sicuro anche per il cane.
Se il cane vive fuori, dobbiamo avere l’accortezza di dargli sempre uno spazio ben ombreggiato e ventilato. In casa, per i giorni più caldi, se non abbiamo stanze particolarmente fresche o l’aria condizionata possiamo utilizzare dei materassini refrigeranti, che però sconsiglio nel caso in cui il proprio cane tenda a rosicchiare tutto, il materiale contenuto all’interno può essere tossico e quindi pericoloso.
E aggiungo, anche se dovrebbe essere scontato, non lasciare mai il cane in macchina al sole, nemmeno a finestrini aperti, se proprio non se ne può fare a meno, auto all’ombra e finestrini abbassati.
Non vogliamo spaventare i proprietari ma è bene essere consapevoli delle conseguenze…Cosa può succedere al cane se non abbiamo accortezze? Quando è il caso di correre dal veterinario?
Se non abbiamo le giuste accortezze il cane potrebbe incorrere nel colpo di calore, se la sua temperatura corporea supera i 41 °C, se notiamo che il cane è letargico o molto agitato ed in stato confusionale, con improvvisi attacchi di vomito o diarrea e le mucose sono molto arrossate dobbiamo subito attivarci per abbassare la temperatura e poi correre dal veterinario. Per abbassare la temperatura, nel frattempo, possiamo bagnare il cane con acqua fresca (non ghiacciata!) e fare delle spugnature nelle zone dell’inguine e dei polpastrelli.
Alcuni cani si rifiutano di uscire per molte ore, come possiamo intrattenerli in casa? Ci sveli qualche trucchetto o gioco carino da fare in spazi chiusi?
Certamente! Sono molte le cose che si possono fare in casa, per rompere la noia del nostro cane: possiamo proporre dei giochi di attivazione mentale dai più semplici come nascondere bocconcini in un asciugamano arrotolato, o sotto a dei bicchierini di plastica, fino ai più complessi dove il cane dovrà capire come aprire scatole, possiamo fare il gioco del “cerca” andando a nascondere cibo o giochi in stanze diverse da dove si trova il cane e senza che veda, per i più “sportivi”, magari seguiti da un educatore, si possono insegnare nuovi comportamenti ai cani, simili a quelli della dogdance.
Se abbiamo più tempo o abbiamo deciso di fare qualche gita, quale tipo di attività all’aperto potremmo fare con il nostro cane o in quale tipo di posto è meglio portarlo per fare in modo che possa avere una bella giornata anche lui?
Di sicuro in questa stagione il luogo migliore per il cane è la montagna, dove si possano fare escursioni in boschi ombreggiati, e dove, ancora meglio, siano presenti anche corsi d’acqua in cui il cane ogni tanto possa bagnarsi.
Se invece decidiamo di passare una giornata al mare, sono da preferire gli stabilimenti balneari e le spiagge che consentano al cane di fare il bagno in mare.
La macchina..quali accortezze usare?
Per quanto ci è possibile non lasciamo il cane in macchina d’estate, se proprio non possiamo farne a meno, lasciamo l’auto in un posto ombreggiato e con i finestrini abbassati.
Quando partiamo per un viaggio, se avevamo l’auto al sole, apriamo tutti i finestrini e arieggiamo prima di far salire il cane, meglio ancora se accendiamo l’aria condizionata.
Se il cane viaggia in kennel, dobbiamo avere l’accortezza di sceglierne uno che permetta un buon ricircolo dell’aria, soprattutto se il kennel è posizionato nel baule e dobbiamo fare attenzione anche al lunotto posteriore che facilmente si riscalda, dobbiamo quindi tener conto che in quella zona dell’auto la temperatura sarà più alta.
Possiamo preparare qualche sfiziosità fresca da proporre al nostro cane?
Sì, certamente! Uno dei miei “cavalli di battaglia” estivi è il Kong in versione “gelato”, così oltre a rinfrescare offriamo un buon passatempo. Io lo preparo riempiendolo con della ricotta che frullo insieme ad un frutto (mela, banana, pesca, albicocca, ecc.) e poi lo ripongo in congelatore per qualche ora. Se non abbiamo il Kong possiamo fare la stessa cosa con delle vaschette o delle formine per ghiacciolo mettendo un biscotto per cani al posto dello stecco.
Grazie Serena per aver risposto a tutte le nostre domande!
I meno esperti si chiederanno perché dedicare addirittura un articolo a questo argomento. Potrebbe sembrare una banalità, e si potrebbe pensare che sia semplicemente l’atto di preparare il cibo all’ingestione, ma per i nostri amici a quattro zampe non è esattamente così.
Chiunque abbia avuto in casa un cucciolo avrà sicuramente notato la sua tendenza a modicchiare qualsiasi cosa. Ma anche crescendo e diventando adulti sarà capitato di vedere i nostri amici a quattro zampe mordicchiare dei legnetti o dei giochi.
Vi siete mai chiesti perché?
Risponderà alle nostre domande Serena Giorgetti, educatore e istruttore cinofilo, formata in una scuola riconosciuta APNEC, che da qualche anno lavora in maniera del tutto indipendente dalle varie associazioni.
Titolare e fondatrice del Centro Cinofilo Sguinzagliamoci di Misano Adriatico.
Istruttore di NoseworkScentDetection e Lavoro Retriever. Coadiutore del Cane negli Interventi Assistiti con gli Animali.
Ciao Serena!
Partiamo dal cucciolo, ne abbiamo già parlato nell’articolo dedicato all’arrivo del cucciolo ma ricordiamolo..perché mordicchia tutto?
Il cucciolo attraverso la bocca scopre il mondo, le prime interazioni tra i cuccioli e tra la madre ed i cuccioli passano attraverso la bocca, uno strumento fondamentale per il cane. Il cane fa con la bocca tutto ciò che noi facciamo con le mani.
Si sente spesso dire che è importante inibire il morso, è così? Perché?
Più che inibire io preferisco “canalizzare”, certo è importante che il cane impari a non giocare con noi “a mordersi” perché ci farebbe male, però come abbiamo detto, l’utilizzo del morso è un bisogno fondamentale, quindi dovremmo cercare di far capire al nostro cucciolo che può mordere altro anziché noi e le nostre mani e che può essere altrettanto divertente.
Verso il 4°-5° mese di vita il cucciolo potrebbe avere ancora più necessità di mordicchiare, perché e come possiamo aiutarlo?
Tra il 4° ed il 5° mese inizia il cambio della dentizione, i dentini da latte cadono per far posto ai denti permanenti da adulto. Questa fase può durare fino agli 8 mesi, tuttavia il periodo iniziale è di solito il più fastidioso perché buona parte della perdita dei dentini e crescita dei nuovi avviene proprio nelle due/tre settimane iniziali, e proprio come per i bambini può essere fastidioso o addirittura doloroso il cambio denti, per questo motivo i cuccioli a questa età tendono a mordicchiare ancora di più.
Per aiutarli possiamo fornire e lasciare a disposizione qualche gioco molto resistente, in alcuni casi potremmo anche metterli in frigo per qualche ora prima di proporli al cucciolo, così che il fresco dia sollievo alle gengive infiammate, e poi potremmo dare dei masticativi come snack essiccati, corno di cervo, ecc.
Anche nel cane adulto è importante la masticazione? Ci spieghi meglio perché si considera un bisogno per i cani e quali benefici può dare soddisfare questa necessità?
Nell’adulto è di fondamentale importanza la masticazione, dobbiamo tener conto che il nostro cane è un carnivoro predatore e la sua bocca è fatta proprio con queste caratteristiche: denti anteriori per fermare e strappare, denti laterali per schiacciare e rompere parti di “preda” per cibarsi, purtroppo con l’utilizzo del cibo industriale questo modo di cibarsi viene completamente stravolto, e corretto quindi fornire ai nostri cani dei palliativi per sopperire a questo bisogno.
Non da ultimo la masticazione serve a scaricare stress e tensione perché libera endorfine, oltre a mantenere ben allenati i muscoli del muso e del collo.
Cosa possiamo dare al nostro cane per soddisfare questo bisogno?
Dipende innanzitutto dal cane, non tanto dalla razza o dalla taglia, che sì influiscono, ma da quanto bisogno di masticare ha quel determinato soggetto, possiamo dare varie tipologie di snack essiccati, ce ne sono di più “morbidi” che vengono consumati in poco tempo fino ai più duri come le corna di cervo che hanno durate ben più lunghe, o se abbiamo masticatori “estremi” anche radici di erica, ecc.
Se non abbiamo mai dato nulla al nostro cane per soddisfare questa necessità possiamo iniziare in qualsiasi momento della sua vita o dobbiamo adottare qualche accortezza?
Sì, è possibile iniziare in qualsiasi momento della vita, sempre che i denti del nostro cane siano in salute, in ogni caso io preferisco sempre testare cose diverse, partendo da snack non troppo impegnativi e poi osservando il cane sceglieremo ciò che è più adatto
Possiamo dare ossa, magari scarti del nostro cibo, al nostro cane per soddisfare questo bisogno?
Assolutamente no! Le ossa ai cani possono essere date solo all’interno di una dieta specifica: la BARF, prima di affrontare questo tipo di alimentazione però è meglio rivolgersi ad un nutrizionista esperto in questo tipo di diete. I nostri scarti possono essere molto pericolosi perché le ossa cotte “vetrificano” e si scheggiano rischiando anche la perforazione dell’intestino, altresì ossa come quello “della bistecca” sono troppo duri e ricchi di calcio e potrebbero portare all’occlusione intestinale, quindi assolutamente vietati i nostri scarti e vietato il fai da te.
Se abbiamo diversi cani come possiamo gestire il momento in cui diamo masticativi o giochi?
Dipende dai soggetti che abbiamo, comunque in linea di massima io consiglio sempre di essere presenti quando si danno a disposizione giochi e masticativi. Poi dipende da quanto sono possessivi i soggetti che abbiamo, da quanto sono in armonia tra loro, da come li gestiamo noi. Se abbiamo anche solo il sospetto che possano crearsi baruffe tanto vale mettere i cani in luoghi separati finchè hanno la risorsa a disposizione.
Ad esempio i miei tre cani, da soli, si scelgono lo spazio da occupare quando offro loro dei masticativi e nessuno va a disturbare l’altro.
Se ci trovassimo nella situazione di dover togliere al cane ciò che sta mordendo perché magari ci rendiamo conto che non è idoneo e si sta scheggiando come potremmo farlo in sicurezza?
A mio parere la cosa basilare ed immancabile è avere un’ottima relazione col mio cane e che si fidi ciecamente di me, allora mi permetterà anche di mettergli le mani in bocca. Poi è bene insegnare un comando “lascia” a prova di bomba, questo ci può tornare utile in molte situazioni.
Un suggerimento che mi sento di dare è questo: al cucciolo, ma anche al cane adulto, non “strappate” mai le cose di bocca, sia nel caso in cui prendano cose che non doveva o anche mentre giocate. E’ un errore che vedo frequentemente, ma in questo modo non si fa altro che aumentare la possessività, dobbiamo invece spingere molto sullo scambio e sulla collaborazione.
E’ bene porre dei limiti di tempo a questa attività o possiamo lasciare il cane mordicchiare finché non è appagato?
Io personalmente non pongo limiti di tempo, nel momento in cui nell’arco della giornata, tutti i bisogni del cane vengono appagati con un buon equilibrio non avrò bisogno di intervenire per interrompere una qualche attività, in particolare quella masticatoria, il cane sarà ben in grado di regolarsi da solo.
Grazie Serena per aver risposto a tutte le nostre domande!
La passeggiata che vorrei..la passeggiata perfetta..il cane che non tira, che sa andare al nostro passo, che ogni tanto ci guarda, che non considera gli altri cani e quando siamo stanchi si torna a casa.
La verità, però, è che molti proprietari vivono male il momento della passeggiata perché non sempre sono in sintonia con il proprio cane. Alcuni cani tirano come se avessero un appuntamento di cui il proprietario non è stato informato, altri si fermano per interminabili minuti a scandagliare ogni angolino angusto delle nostre città, altri ancora non hanno voglia e si fermano ogni 100 metri, e poi ci sono quelli che alla vista all’orizzonte di un altro quadrupede imbastiscono una commedia drammatica.
Attorno alla passeggiata e ai mezzi che si possono utilizzare per portare il cane, ci sono veri e propri schieramenti e dibattiti infervorati che si trasformano in annosi dilemmi per i proprietari.
Proviamo a dare qualche consiglio e delle risposte ai proprietari che ci seguono…Risponderà alle nostre domande Serena Giorgetti, educatore e istruttore cinofilo, formata in una scuola riconosciuta APNEC, che da qualche anno lavora in maniera del tutto indipendente dalle varie associazioni. Titolare e fondatrice del Centro Cinofilo Sguinzagliamoci di Misano Adriatico.
Istruttore di Nosework Scent Detection e Lavoro Retriever. Coadiutore del Cane negli Interventi Assistiti con gli Animali.
Ciao Serena, partiamo con le domande..
Perché il cane ha bisogno di uscire di casa e camminare?
Per il cane è fondamentale uscire in passeggiata, direi praticamente un bisogno fondamentale. Ed è così per tutti i cani, dal chihuahua all’alano. Ne hanno bisogno per attivare i loro sensi: udito, olfatto, tatto. Per sviluppare la memoria ed il senso dell’orientamento, che serve anche ad autodeterminarsi nello spazio.
Pensiamo a noi in questi lock down, tutti ne abbiamo sofferto, ma almeno noi dalla nostra abbiamo libri da leggere, internet, la tv, il telefono… Invece i cani sempre chiusi tra le quattro mura o peggio sempre in giardino? Cos’hanno?
Quante passeggiate dovrebbe fare il nostro cane ogni giorno? Siamo certi che per alcuni proprietari leggere “ogni giorno” già sia stato uno shock, ma affondiamo il colpo rincarando la dose: quanto dovrebbero durare?
Su questo argomento sono molto rigida anche con i miei allievi: almeno due ore quotidiane di attività in passeggiata vanno fatte. Poi è importante conoscere il proprio cane, così come nelle persone ci sono cani più o meno attivi, quindi regoleremo la tipologia e la quantità di passeggiate in base a queste caratteristiche, per alcuni basteranno le due ore di passeggiata in stile “guardo le vetrine” per altri ne serviranno 3 in stile “marcia veloce”.
Molte persone credono che avendo un giardino siano esentati dalle passeggiate giornaliere, è così?
Assolutamente no, come ho scritto sopra il giardino non è per nulla stimolante per il cane, anzi a volte è peggio perché possono esserci stimoli che stressano il cane e per di più in giardino sono quasi sempre soli, quindi viene meno anche la socialità.
Dai, prima o poi te lo dovevamo chiedere, meglio togliersi il pensiero: pettorina o collare? E quale tipo di pettorina o di collare scegliere?
La mia risposta è sempre: dipende! Non c’è uno strumento che vada bene per qualsiasi cane, è vero che alcuni cani tendono a tirare di più col collare, ma è altrettanto vero che ci sono cani che non sopportano le pettorine, ad esempio con i cuccioli io faccio sempre iniziare con un collarino fisso, a sgancio rapido, sono più semplici da mettere al cane e non si rischia di incappare in troppe manipolazioni sbagliate. Poi col tempo si cercherà di capire cosa è meglio per il nostro cane. In genere comunque io consiglio o collari fissi (non a scorrimento) che siano di un materiale morbido e confortevole, oppure pettorine ad H o norvegesi.
Per quanto riguarda il guinzaglio invece, meglio che sia fisso o estendibile? Cosa dice la legge in merito?
Inizio dalla legge: i cani in ambiente urbano devono essere condotti con un guinzaglio che non superi il metro e mezzo di lunghezza, già questo dovrebbe essere sufficiente a farci scegliere un guinzaglio fisso. Gli estensibili non sono mai del tutto sicuri e li ritengo anche diseducativi per il cane.
Possiamo liberare i cani durante le passeggiate? A cosa bisogna stare attenti?
Sempre secondo la legge i cani non possono essere liberati praticamente da nessuna parte, possono essere liberati solo nelle aree preposte (aree sgambo), ma se proprio proprio dovessimo liberare il cane è fondamentale che lo stesso sia totalmente sotto il nostro controllo, ossia che ritorni al nostro richiamo in presenza di qualsiasi tipo di stimolo: altri cani, animali selvatici, persone, ciclisti, ecc…
Come comportarsi quando si incontrano altri cani al guinzaglio?
Faccio una premessa: fare avvicinare i cani al guinzaglio non significa minimamente farli socializzare, anzi di solito è il contrario, legati i cani non hanno possibilità di muoversi come vorrebbero e di prendere le distanze che vorrebbero, quindi la comunicazione sarebbe completamente falsata, col rischio di mettere in difficoltà il nostro cane.
Io insegno fin da subito che gli altri cani al guinzaglio vanno ignorati, quindi si prosegue per la propria strada.
Capita spesso durante le varie passeggiate di incontrare cani liberi e proprietari non propriamente attenti al proprio cane…Cosa fare se il nostro cane è al guinzaglio e si avvicinano altri cani liberi?
Dipende dal nostro cane e dal modo di avvicinarsi dell’altro. Faccio un esempio, se so che il mio cane non va d’accordo con gli altri farò di tutto per far sì che l’altro cane non si avvicini, mettendomi in mezzo, anche in questo caso devo avere un buon controllo, posso chiedere al mio di stare fermo dietro di me e tentare di allontanare l’altro, stessa cosa se vedo che il cane libero si avvicina con fare poco amichevole. Dobbiamo in primis tutelare il nostro cane!
Se invece so che il mio cane non ha problemi con gli altri e vedo che anche l’altro si avvicina con fare amichevole cercherò di tenere il guinzaglio più morbido possibile e assecondare gli spostamenti del mio cane ed agevolare la conoscenza, devo dire che di casi come quello che ho descritto ora ne vedo in percentuale molto bassa purtroppo.
Il cane tira come un pazzo, appena esce dalla porta di casa viene posseduto dall’irrefrenabile voglia di seguire un suo arbitrario e personalissimo ritmo e percorso..come fargli capire che non è una corsa in cui lui deve trascinare il proprietario il più lontano possibile, ma una piacevole passeggiata insieme?
Innanzitutto dovrò lavorare sulla relazione oltre che sulla condotta, se il mio cane ritiene che qualsiasi cosa sia più interessante di me e mi considera solo come una zavorra da spostare, beh… forse c’è qualcosa da rivedere nel nostro rapporto, a 360°. In questi casi è meglio rivolgersi ad un professionista che ci possa seguire per un lavoro mirato in campo e magari anche fuori in passeggiata.
Il cane deve camminare al fianco del proprio padrone, non va bene che lo precede, è vero?
No, non c’è bisogno che il cane cammini di fianco a noi, può stare anche un po’ più avanti, l’importante è che il guinzaglio sia sempre lasso e che la passeggiata sia rilassante per entrambi. Un cane competente però dovrebbe anche sapere quando è il caso di stare più vicino a noi o quando stare più discostati ad annusare qua e là.
Il cane non vuole camminare, quali possono essere le cause?
Solitamente, il cane adulto che non vuole camminare, ha problematiche di paure o fobie nei confronti degli stimoli esterni, questo nella maggior parte dei casi, e anche qui sarebbe bene farsi seguire da un educatore che possa aiutare il cane a vincere le sue paure ed il proprietario a gestirle correttamente.
Per i cuccioli è abbastanza normale fermarsi e non voler camminare, il gigantesco mondo pieno di novità può incutere qualche timore, e si stancano abbastanza in fretta.
Alcuni proprietari trovano snervanti le continue soste del cane per annusare cose che a loro sembrano decisamente sgradevoli, cosa fare? Assecondare il cane o tirarlo?
Per il cane annusare è molto importante, raccoglie moltissime informazioni sugli altri cani passati prima di lui, sugli altri animali e/o sulle persone, quindi va assecondato, anzi, più cercheremo di contrastarlo, più sarà difficile distrarlo da ciò che annusa, ingaggiando un vero braccio di ferro. Ai miei allievi faccio sempre questo esempio: pensa se tu ti fermassi a leggere un cartello o un manifesto e qualcuno di continuo ti tirasse per un braccio, oltre ad esserne infastidito, non ci metteresti anche il doppio del tempo a leggere con attenzione?
Grazie Serena per aver risposto a tutte le nostre domande in modo chiaro e semplice!
Non demordete e fatevi aiutare da un bravo educatore, vedrete che avrete grandi soddisfazioni e passeggiate piacevoli sia per voi che per il vostro cane.
Quasi tutti noi da piccoli abbiamo chiesto ai nostri genitori di regalarci un cane. Alcuni sono stati assecondati e hanno avuto la fortuna di crescere con un amico a quattro zampe, altri hanno dovuto aspettare di diventare adulti e indipendenti per averlo.
Ma siamo certi di essere realmente consapevoli delle implicazioni di questa scelta?
Forse, per chi non ne ha mai avuti, è difficile capire fino in fondo che cosa comporta avere un cane, quale impatto può avere sulla famiglia e sulla vita di ogni singolo componente.
Sì, perché avere un cane non è solo tanto amore, coccole e allegre passeggiate quando non si ha altro da fare. Avere un cane significa avere tempo da dedicargli, la possibilità economica di curarlo e di assolvere a tutti i suoi bisogni, avere pazienza, essere una guida coerente e stabile, dargli il diritto imprescindibile di pensare solamente a fare il cane senza caricarlo di ansie, aspettative e doveri.
Il cane non è un giocattolo, non è un oggetto, è un essere vivente e anche la legge n.189 del 2004 li riconosce come esseri viventi senzienti e non più come un mero oggetto patrimonio della persona.
Cerchiamo di capire meglio come fare questa scelta e di cosa bisogna essere consapevoli…
Vi presentiamo Paola Roveda, che in gioventù ha seguito la preparazione di cavalli da sella e da carrozza; dal 2006 partecipa a gare di agility-dog, obedience e rally-obedience. Educatore cinofilo dal 2011 (corso con Carlo Marzoli). Nello stesso anno incontra la dottoressa Claudia Fugazza, ricercatore del dipartimento di Etologia dell’Università di Budapest, che ha condotto diversi studi e pubblicazioni sull’apprendimento, e dopo aver superato gli esami di “Do as I do”, partecipa nel corso degli anni con tre cani a vari progetti di studio come “repeat project”, “word learning”, sulla memoria, e molti altri.
Ciao Paola, non abbiamo scelto un tema semplice da affrontare ma vogliamo dare una visione completa ai nostri lettori.
Partiamo:
Una domanda scomoda ma crediamo sia giusto parlarne, perché non prendere un cane?
Domanda scomoda e certamente utile per meditare su che cosa significhi aggiungere un componente alla famiglia, quando per la prima volta si prende un cane.
Appunto perché si tratterà di un componente a tutti gli effetti, è bene che la decisione coinvolga tutti gli abitanti della casa e che le risposte portino a una scelta amichevolmente e autenticamente condivisa.
Non accoglieremo un cane se non dopo aver sviscerato anche… “accapigliandoci”…ogni singolo aspetto conosciuto che riusciamo a immaginare e mettiamo in conto che il nuovo Amico avrà da stupirci anche con tanto di sconosciuto a cui non abbiamo pensato!
Ogni singolo essere vivente è unico e come tale ci stupirà.
Non accoglieremo un cane se non ci predisponiamo ad amare incondizionatamente un essere che parla, e parlerà sempre, una lingua diversa dalla nostra e che lui o lei, a differenza nostra, capirà tutto ciò che sentiamo e pensiamo: ci osserverà sempre anche quando crediamo che stia semplicemente schiacciando un pisolino o che stia seguendo la mosca entrata dalla finestra.
Non sceglierò un cucciolo di cane che da adulto peserà venti, trenta o quaranta chili se…ho 85 anni, peso 48 chili e vivo da sola o solo…sembra banale e scontato ma capita più di quanto si creda: uscite con il vostro cucciolo al guinzaglio, vedete sbucare dietro l’angolo il vecchino traballante con un…”essere-furioso-con-il-mondo” al guinzaglio e…iniziate a pregare che il vecchino sia abbastanza forte e il guinzaglio non si rompa.
Non accoglierò un cucciolo di tre mesi se non ho tempo da dedicargli in quanto esco di casa alle 7 e torno alle 21 e la casa è deserta tutto il giorno. Il nostro cucciolo (il nostro cane) ha bisogno di tempo dedicato, siamo noi ad avere deciso di averlo con noi.
Non prenderò un cane, adulto o cucciolo, perché ho un giardino, grande o piccolo che sia. Al cane interessi tu, la tua compagnia, il poter condividere l’aria che respiri.
Non pensate a un cane se: va bene tutto, ma … “non tollero i peli sui vestiti e sui cuscini” (anche se li spazzolate accuratamente); piove o fa freddo? “non esiste proprio che io esca per il cane”.
Non pensate a condividere la vostra vita con un cane se, tra le altre, pensate che vi…sacrificherete volentieri: a fare “sacrifici” sarà il vostro cane che sopporterà senza batter ciglio ogni vostro aspetto e decisione, scodinzolando senza riserva.
Spesso si sente dire che per Natale/compleanno/festa a caso, a tale parente/amico si vuole regalare un cane: cosa ne pensi?
Ma…è come se pensassimo di regalare un…figlio o una figlia a una nostra amica o amico: vi parrebbe, a intuito, sensato?
La scelta, di condividere i nostri prossimi, più o meno, quindici anni deve essere ben meditata e consapevolmente presa.
No al regalo!
In che modo andrebbe affrontato l’argomento in famiglia? E se qualcuno fosse contrario?
C’è sempre una persona della famiglia che spinge/propone/insiste per avere un cane. Facilmente sarà questa persona a coinvolgere gli altri.
Gli argomenti da mettere in discussione?
Tutto e…di più! E scopriremo, solo dopo aver fatto la conoscenza del cane, di quanto non avevamo messo in conto.
Ai vari aspetti presi in considerazione, dobbiamo porre maggiore attenzione a quelli che non ci vedono concordi all’unisono, per arrivare ad una soluzione prima dell’arrivo del cane.
Infatti non è bello per un nuovo arrivato, cucciolo o adulto, sentire che i suoi nuovi parenti discutono o litigano per “colpa sua”: “che cosa ho fatto di male? Perché ce l’hanno con me?”.
E se uno di noi fosse contrario?
Proviamo a metterci al posto del nuovo arrivato e avvertire che qualcuno ci guarda male, è vero c’è di peggio, ma…
Ogni gruppo/famiglia è unico e non ripetibile e, se uno dei membri è contrario ma accetta serenamente che arrivi un nuovo membro a patto di non occuparsene, potrebbe funzionare (anche perché facilmente sarà il nuovo arrivato a conquistarlo).
Tante persone si basano sull’aspetto estetico per la scelta, credi possa bastare come elemento o sarebbe più opportuno valutare alti aspetti?
Dovremmo riflettere sinceramente con tempo e pazienza anche su questo aspetto e soprattutto non avere fretta di decidere.
Tutti i cuccioli sono bellissimi-morbidissimi-tenerissimi!
Tutti i cani “salvati” hanno lo sguardo dolce-tenero-riconoscente.
Poi i cuccioli crescono e i “salvati” non sempre sono “riconoscenti-affettuosi-come-lo-intendiamo-noi”.
E’ il momento di un’analisi disincantata e autentica sulle attività tipiche del gruppo famigliare, su come è impiegato e suddiviso il tempo di ciascuno: che tipo di vita caratterizza il nostro gruppo umano?
Sportivo? Sedentario, magari anche all’aperto ma con un libro sotto un albero? Sempre in viaggio verso nuove mete? Come ci si sposta di solito: in auto, in treno, in aereo?
Solo dopo aver analizzato tutti gli aspetti della tipica vita che conduciamo, possiamo pensare se cucciolo o se cane adulto; se di razza o se meticcio; se di grandi dimensioni o contenute.
Un aiuto valido può essere dato da un “conoscitore-della-cosa”, un educatore cinofilo, per esempio.
Molte persone credono sia meglio prendere un cucciolo perché più facili da educare, è vero o bisognerebbe prendere in considerazione anche cani adulti e anziani?
Anche qui la considerazione tempo è da tenere ben presente.
E’ vero che anche per un cane adulto o anziano il tempo da dedicare è importante. Per un cucciolo è essenziale. Pensiamo, per esempio, anche solo alle necessità fisiologiche, a quante volte condurlo all’aperto e ai primi “rudimenti” di coabitazione.
Il cane adulto o anziano potrebbe aver bisogno di cure diverse dal cucciolo, dipende anche dalla realtà dalla quale proviene.
In ambedue i casi ci si deve conoscere. Ogni cane e ogni gruppo famigliare sono unici e irripetibili.
Se il gruppo famigliare, o la singola persona, non ha mai avuto la fortuna di vivere con un cane, potrebbe essere utile una chiacchierata con un esperto cinofilo che aiuta a rispondere alle principali domande per la scelta del nostro cane.
Questo non significa aver trovato la risposta a tutto! E’ certamente un passaggio utile.
Si sente spesso lo slogan: “Adottate, non comprate!”. Quali considerazioni fare e come scegliere?
Non c’è nulla di male ad acquistare un cane. Come per tanti aspetti della nostra vita, ci sono le tipiche crociate pro o contro la tal cosa.
Torno a ripetere: anche questa scelta uscirà dal confronto tra i membri della famiglia.
Non abbiate fretta! Si sa che quando si è finalmente deciso per un cane non si vede l’ora di portarlo a casa.
Prendete tutto il tempo per parlarne: un cane sarà con voi – si spera – per tanti anni e decisioni affrettate non facilitano la vita di entrambi, il cane e la famiglia.
Se decidete per un cane di razza – una volta scelta la razza – avrete informazioni su quali sono le caratteristiche di quella razza, per quale motivo fu selezionata, quali sono le patologie tipiche, ecc. Inizierà poi la ricerca dell’allevamento in cui recarsi, informarsi su quando ci saranno le nuove nascite, che carattere hanno i genitori, ecc.
Il cane adottato vede diversi “casi”: il cane rimasto orfano della famiglia umana; il cucciolo di cucciolata indesiderata di conoscenti (la tipica “scappatella”); il cane del canile; il cucciolo del canile; il cane proveniente da zone dove la cultura cinofila è diversa da quella che stiamo raccontando (non esiste una grande attenzione verso i cani penso per esempio ai cani di paesi stranieri o ai cani in arrivo dal nostro sud).
Ognuno di questi casi merita una attenzione diversa e merita di conoscere il soggetto con calma e tempo. Fate sempre molte domande a chi conosce o ha conosciuto il cane prima di voi.
Quando ci rendiamo conto che c’è un’ incompernsione, qualcosa che non funziona con il nostro cane, che cosa si può fare?
Anche se ne parlo alla fine, è utile sin da subito – da quando si inizia a valutare di condividere la vita con un cane – di “selezionare” un professionista cinofilo di fiducia che ci segua nelle nostre variopinte domande e non si stanchi di aiutarci ad arrivare alla meta.
Ecco che se all’inizio della nostra coabitazione ci troviamo a non sapere come risolvere/gestire incomprensioni/situazioni con il cane, abbiamo il supporto di chi già ci ha conosciuto e magari aiutato nella scelta del cane.
Da chi e come possiamo farci guidare nella scelta del nostro amico a quattro zampe?
Dopo la prima attenta analisi fatta in famiglia, è certamente utile parlarne con un professionista del settore che ci aiuterà a capire se abbiamo dimenticato di valutare alcuni aspetti e/o svilupperà maggiormente con noi la vita che ci aspetta.
Se si è deciso per un cane di razza, potremo incontrare gli allevatori che abbiamo individuato e non stancarci di porre le nostre domande.
Se si decide per un cane meticcio, cerchiamo quante più informazioni possiamo (da dove viene, che vita ha fatto sino ad oggi, ecc.). Anche in questo caso un aiuto valido lo possiamo avere dal professionista cinofilo che ci sta seguendo in questo cammino.
Quando inizieranno a parlare una lingua comprensibile per entrambi, cane ed umano, vivranno un bellissimo viaggio, unico e insostituibile.
Grazie Paola per aver risposto a tutte le nostre domande!
Ci siamo! Avete fatto tutte le valutazioni del caso e finalmente arriva il tanto desiderato cucciolo!
Se siete alla prime armi, ecco che la felicità e l’emozione vengono affiancate da dubbi e domande. Magari sommergete con mille domande qualche amico o parente con un po’ più di esperienza; oppure vi affidate al web googlando come pazzi; o potreste aver letto dei libri a riguardo…
In qualunque caso, consigliamo un ripassino!
È veramente difficile ricordarsi tutto quando ci si trova davanti a quegli occhioni innocenti, quando si vede saltellare goffamente un piccolo batuffolo di pelo profumato!
È successo anche a noi! Tutto quello che sapevamo è svanito, insieme ad ogni certezza, quando l’abbiamo stretta tra le braccia la prima volta!
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di rassicurare i neoproprietari.
Vi presentiamo Serena Giorgetti, educatore e istruttore cinofilo, formata in una scuola riconosciuta APNEC, che da qualche anno lavora in maniera del tutto indipendente dalle varie associazioni.
Titolare e fondatrice del Centro Cinofilo Sguinzagliamoci di Misano Adriatico.
Istruttore di Nosework Scent Detection e Lavoro Retriever. Coadiutore del Cane negli Interventi Assistiti con gli Animali.
Ciao Serena! Iniziamo dai preparativi…
Con il senno del poi, forse tanti avrebbero voluto saperlo prima, quindi ti chiediamo: si dovrebbe avere qualche accortezza in casa prima dell’arrivo del cucciolo?
Certo, possiamo ad esempio mettere in sicurezza tutto ciò che il cucciolo potrebbe rosicchiare, sappiamo che i cuccioli scoprono il mondo attraverso la bocca e che la usano anche per giocare o per passare il tempo, quindi attenzione ai cavi elettrici, o ad oggetti che possono rompere ed ingerire e di conseguenza possono diventare pericolosi, attenzione anche alle piante da appartamento, alcune sono tossiche per i nostri amici a quattro zampe. Inoltre se avete una libreria, togliete i volumi ai piani più bassi: anche la carta può essere un materiale molto apprezzato!
Si possono inoltre già predisporre degli spazi dedicati al cucciolo con un recintino o un kennel che possono essere utilizzati all’occorrenza.
Tanti neoproprietari prima dell’arrivo del piccolo non sanno cosa sarà utile e alla fine comprano un’infinità di oggetti…Aiutiamoli!
Cosa consiglieresti di comprare per essere sicuri di avere tutto il necessario per soddisfare i bisogni iniziali del cucciolo e cosa invece è meglio evitare?
Io all’inizio consiglio di acquistare veramente solo le cose basilari ed essenziali, poi col passare delle settimane si capirà cosa è meglio per quel cucciolo e si faranno acquisti più mirati. Le cose che non possono mancare sono: due ciotole, una per l’acqua, che rimarrà sempre a disposizione, ed una per il cibo. Un cuscino e/o una copertina per il riposo, un gioco molto resistente come il Kong, che potremmo lasciare sempre a disposizione, ed un gioco con cui possiamo interagire tipo una pallina, o un gioco più morbido per fare il tira e molla. Un guinzaglio ed un collarino per abituare da subito il cucciolo.
Finalmente si va a prendere il cucciolo, come prepararsi al suo primo viaggio in macchina?
Prendere tutto con molta calma, ricordiamoci che stiamo portando via il cucciolo dalle uniche cose che conosce. Io solitamente quando vado a prendere un cucciolo mi faccio accompagnare, così che possa stargli vicino per tutto il tragitto, e se il viaggio è lungo prevedo almeno una fermata.
Può succedere che soffra un po’ il mal d’auto o che faccia i bisognetti, quindi muniamoci di una traversa su cui farlo stare e di salviette umidificate.
Le prime ore con noi, cosa è bene fare e cosa è meglio evitare con il piccolo?
Le prime ore, come ho scritto prima devono essere quelle della tranquillità, non facciamo richieste al cucciolo, lasciamolo esplorare i nuovi ambienti, si deve adattare a qualcosa di completamente nuovo e sconosciuto, facciamo sentire la nostra presenza, senza essere troppo ingombranti.
L’ora della pappa…ci sono molte domande che riguardano questo argomento, come ad esempio: dove è meglio mettere la ciotola, se bisogna dare da mangiare prima o dopo che mangiamo noi, se è giusto mettere le mani nella ciotola, se il cucciolo non mangia cosa fare, ecc…Puoi darci qualche consiglio per gestire al meglio questo momento?
Il momento del pasto è molto importante e va gestito in modo corretto. Le ciotole dovranno essere posizionate in una zona tranquilla della casa, e dovrà essere preferibilmente una posizione fissa, per me non è importante che il cucciolo mangi prima o dopo, ma che mangi ad orari fissi decisi da noi. Sinceramente non amo molto che vengano messe le mani nella ciotola mentre il cucciolo mangia, rischiamo solo di diventare dei “rompi scatole” agli occhi del cane, non esageriamo nemmeno con i comandi “aspetta, resta, ecc.” semplicemente diamo la ciotola quando il cucciolo è tranquillo e vedrete che imparerà ad aspettare da solo!
Può succedere che nelle prime settimane il cucciolo sia svogliato nei pasti e che non finisca tutto, fa parte del suo periodo di adattamento, nella maggior parte dei casi non è nulla di grave e si assestano da soli, è bene comunque lasciare la ciotola a disposizione per un tempo limitato (20-30 minuti) e poi toglierla, mangerà al pasto successivo. Ovviamente se l’inappetenza dovesse perdurare meglio contattare il veterinario di fiducia.
La nanna…dov’è meglio mettere la cuccia? Cosa fare se si sveglia e piange?
Nei primi giorni a casa io ho sempre una cuccia vicino al letto e se si sveglia cerco di far sentire la mia presenza, so che qualche collega mi criticherà, ma penso sempre che il cucciolo all’inizio non è capace a star solo, per lui non è una cosa normale, era coi fratelli e la mamma fino a pochi giorni prima, dovrà imparare con gradualità a star solo; poi man mano che prenderà confidenza si metterà tranquillo e dormirà per i fatti suoi.
Molti veterinari ancora sconsigliano le uscite prima di aver completato la profilassi vaccinale, cosa ne pensi?
Non sono d’accordo, in certi casi per le prime uscite i tempi si allungherebbero troppo e la socializzazione del cucciolo ne può risentire moltissimo. Ovviamente si farà molta attenzione a dove portare il cucciolo e a dove metterà il naso durante la passeggiata, assolutamente no alle aree sgambo, ma uscire e vedere il mondo è molto importante. Vedo troppo di frequente cuccioli che non sono usciti fino al 3°/4° mese di età e mostrano molta diffidenza o paura verso gli estranei, gli altri cani, o gli stimoli dell’ambiente esterno (rumori, auto, bici, ecc..) paure che possono sfociare in problematiche comportamentali se non si recupera con un percorso corretto.
I bisogni…Parliamo del problema pipì e cacca! Problema per il proprietario, perché spesso il cucciolo non si fa nessuno scrupolo a sporcare casa, anzi alcune volte sembra preferirlo.
Perché sporca casa e come insegnare al cucciolo a non farlo?
I cuccioli sporcano in casa per ragioni prettamente fisiologiche: fino al 4°/5° mese di età non hanno capacità di controllare gli sfinteri, quindi non riescono a trattenere la pipì o le feci, di conseguenza la faranno dove si trovano in quel momento, io faccio sempre questo paragone: “se mettete un bimbo a gattonare sul pavimento di casa, senza pannolone, dove pensate che la farà?” un cucciolo di due mesi può essere considerato alla stregua di un neonato.
Molti proprietari lamentano il fatto che pur uscendo da casa e stando fuori anche parecchio tempo il cucciolo non sporca, mentre appena arrivato a casa fa tutto, anche questo è normale, fuori c’è il mondo nuovo con tutte le sue cose sconosciute e i suoi pericoli, il cucciolo quindi è in uno stato di tensione che non gli permette di rilassarsi e sporcare, mentre quando arriva a casa si rilassa ed ecco che riesce a espletare i suoi bisogni fisiologici, non dobbiamo assolutamente arrabbiarci o essere frustrati per questo, è assolutamente normale. Cerchiamo invece di uscire frequentemente col cucciolo, anche ogni 3 ore e andiamo sempre in un punto tranquillo e vicino a casa, nel giro di pochi giorni inizierà a sporcare fuori!
Dobbiamo abituare il cucciolo ad essere manipolato e, se sì, come farlo?
la manipolazione è un aspetto molto importante ed il cucciolo va abituato da subito, suggerisco di iniziare come se fossero delle coccole nel momento in cui il cucciolo è tranquillo e rilassato, accarezzandolo possiamo andare a toccare tutte le zone più sensibili come i polpastrelli e la zona interdigitale, le orecchie, la coda e la zona perianale, la bocca… Successivamente proveremo a fare le stesse operazioni indossando un guantino spazzola e/o una spazzola, dei dischetti di cotone per le orecchie, delle salviette umidificate.
Se cureremo questo aspetto non avremo problemi in futuro per curare e/o pulire il nostro cane; pensiamo anche solo nel periodo dei forasacchi l’importanza di controllare tutto il cane al rientro dalle passeggiate o scovare eventuali zecche, pulire le orecchie, tutte azioni necessarie se vogliamo prenderci cura di lui al meglio!
Spesso un neoproprietario si chiede quante, quanto lunghe e per quanto tempo dovrebbero essere le passeggiate?
Le passeggiate devono essere fatte con gradualità, tra i 2 e 3 mesi sono consigliabili passeggiate di 15-20 minuti per 3 volte al giorno, aumenteremo poi in modo graduale facendo 3 uscite da 20-30 minuti fino al 5°/6° mese, dopo il sesto mese praticamente possono essere fatte passeggiate come per gli adulti.
Ovviamente intendo passeggiate al guinzaglio, dove l’andatura la decidiamo noi, i tempi devono essere brevi per non sforzare le articolazioni, diverso se il cucciolo è in un luogo dove può stare libero e fermarsi per riposare a suo piacimento.
Il cucciolo mordicchia letteralmente tutto (proprietari compresi), perché e come gestirlo?
La bocca è uno strumento importantissimo per il cane, che per tutta la vita, la utilizzerà per fare tutto ciò che noi facciamo con le mani. Le prime interazioni del cucciolo coi fratelli e con la madre sono fatte esattamente mordicchiando, quindi per i primi mesi il cucciolo tenderà a mettere in bocca tutto ed a mordicchiare quando tenteremo di giocare.
Quando mette in bocca cose: non strappiamogli tutto di bocca, altrimenti non faremo altro che aumentare la possessività, non inseguire il cucciolo, penserà che vogliamo giocare, bensì abbassiamoci, o allontaniamoci chiamando il cucciolo, e quando verrà da noi gli faremo molti complimenti e poi scambiamo quello che ha in bocca con altro (cibo o gioco).
Se ha un uso importante della bocca proponiamo dei masticativi ogni tanto (2/3 volte a settimana)
Quando mordicchia: interrompiamo subito l’interazione ignorandolo per 30-40 secondi poi proponiamo un gioco diverso che possa mordicchiare. Possiamo anche emettere un suono molto acuto tipo “ahi!!” per interrompere il cane.
Quanto è importante il gioco per un cucciolo? Ci sono giochi più adatti e altri che è meglio evitare?
Il gioco è di fondamentale importanza per il cucciolo, finché non avrà terminato il cambio di dentizione è meglio evitare giochi troppo duri, soprattutto per fare il tira e molla per i quali sarebbero meglio giochi in peluches o pile, facciamo attenzione a cosa lasciamo a disposizione, rosicchiando il cucciolo può rompere il gioco ed ingerirne delle parti. Cerchiamo di dare giochi quando noi possiamo interagire e non aspettiamo che sia sempre il cucciolo a cercarci, ingaggiamolo anche noi al gioco.
Tutti abbiamo degli impegni e, prima o poi, capiterà che il cucciolo debba stare da solo in casa. Cosa fare?
Come abbiamo detto all’inizio, mettere la casa in sicurezza, limitare lo spazio di movimento del cucciolo, magari ad una sola stanza, dove non ce n’è la possibilità si potrebbe optare per un recintino o un kennel; lasciamolo solo dopo aver fatto dell’attività (passeggiata, gioco), sarà sicuramente più rilassato, ed iniziamo con gradualità. Ciò di cui mi raccomando sempre è che se devo lasciare il cucciolo in uno spazio ristretto non posso farlo per troppe ore, massimo 3-4, e prima e dopo dovrà fare attività adeguate a sfogare le sue energie.
Usciamo sempre da casa con tranquillità, senza sensi di colpa o tristezza, i nostri cani imparano presto a percepire i nostri stati d’animo che lo influenzeranno sicuramente.
Perché e a che età è meglio iniziare un percorso educativo?
Io inizio a lavorare con i cuccioli a due mesi e mezzo circa, ovviamente il lavoro per il cucciolo è leggerissimo e tutto fatto come un gioco, ma da subito è importante impostare determinate abitudini, ed è soprattutto importante per il proprietario che può essere seguito e consigliato con regolarità da un professionista.
Spesso non si prende in considerazione che ogni cucciolo è unico e che potrebbe anche essere molto diverso caratterialmente da come ci aspettavamo. Bisogna essere pronti a tutto?
Può succedere frequentemente che un cucciolo non rispecchi le nostre aspettative, per quanto ricerchiamo e ci informiamo sul cane che andremo a scegliere comunque ognuno è un individuo a sé con le sue precise caratteristiche caratteriali, presenti già alla nascita.
Una cosa che mi capita frequentemente è che le persone scelgano una determinata razza “perché è molto intelligente”, tipo border collie, pastori australiani, o cani molto nevrili e veloci negli apprendimenti, pensando che con queste caratteristiche sia un gioco da ragazzi educarli, invece succede esattamente l’opposto, perché non si calcola che poi bisogna essere in grado di essere al passo con quella velocità!
Grazie Serena per aver risposto a tutte le nostre domande!
Vogliamo chiudere con un consiglio: godetevi il vostro cucciolo (e fategli una marea di foto e video) perché crescerà in un lampo!