Per noi umani il gioco è fondamentale, attraverso il gioco i bambini sperimentano, apprendono, acquisiscono nuove capacità e socializzano imparando a gestire e riconoscere le dinamiche relazionali. Per i nostri

E SE PRENDESSIMO UN CANE?
Quasi tutti noi da piccoli abbiamo chiesto ai nostri genitori di regalarci un cane. Alcuni sono stati assecondati e hanno avuto la fortuna di crescere con un amico a quattro zampe, altri hanno dovuto aspettare di diventare adulti e indipendenti per averlo.
Ma siamo certi di essere realmente consapevoli delle implicazioni di questa scelta?
Forse, per chi non ne ha mai avuti, è difficile capire fino in fondo che cosa comporta avere un cane, quale impatto può avere sulla famiglia e sulla vita di ogni singolo componente.
Sì, perché avere un cane non è solo tanto amore, coccole e allegre passeggiate quando non si ha altro da fare. Avere un cane significa avere tempo da dedicargli, la possibilità economica di curarlo e di assolvere a tutti i suoi bisogni, avere pazienza, essere una guida coerente e stabile, dargli il diritto imprescindibile di pensare solamente a fare il cane senza caricarlo di ansie, aspettative e doveri.
Il cane non è un giocattolo, non è un oggetto, è un essere vivente e anche la legge n.189 del 2004 li riconosce come esseri viventi senzienti e non più come un mero oggetto patrimonio della persona.
Cerchiamo di capire meglio come fare questa scelta e di cosa bisogna essere consapevoli…
Vi presentiamo Paola Roveda, che in gioventù ha seguito la preparazione di cavalli da sella e da carrozza; dal 2006 partecipa a gare di agility-dog, obedience e rally-obedience. Educatore cinofilo dal 2011 (corso con Carlo Marzoli). Nello stesso anno incontra la dottoressa Claudia Fugazza, ricercatore del dipartimento di Etologia dell’Università di Budapest, che ha condotto diversi studi e pubblicazioni sull’apprendimento, e dopo aver superato gli esami di “Do as I do”, partecipa nel corso degli anni con tre cani a vari progetti di studio come “repeat project”, “word learning”, sulla memoria, e molti altri.
Ciao Paola, non abbiamo scelto un tema semplice da affrontare ma vogliamo dare una visione completa ai nostri lettori.
Partiamo:
Una domanda scomoda ma crediamo sia giusto parlarne, perché non prendere un cane?
Domanda scomoda e certamente utile per meditare su che cosa significhi aggiungere un componente alla famiglia, quando per la prima volta si prende un cane.
Appunto perché si tratterà di un componente a tutti gli effetti, è bene che la decisione coinvolga tutti gli abitanti della casa e che le risposte portino a una scelta amichevolmente e autenticamente condivisa.
Non accoglieremo un cane se non dopo aver sviscerato anche… “accapigliandoci”…ogni singolo aspetto conosciuto che riusciamo a immaginare e mettiamo in conto che il nuovo Amico avrà da stupirci anche con tanto di sconosciuto a cui non abbiamo pensato!
Ogni singolo essere vivente è unico e come tale ci stupirà.
Non accoglieremo un cane se non ci predisponiamo ad amare incondizionatamente un essere che parla, e parlerà sempre, una lingua diversa dalla nostra e che lui o lei, a differenza nostra, capirà tutto ciò che sentiamo e pensiamo: ci osserverà sempre anche quando crediamo che stia semplicemente schiacciando un pisolino o che stia seguendo la mosca entrata dalla finestra.
Non sceglierò un cucciolo di cane che da adulto peserà venti, trenta o quaranta chili se…ho 85 anni, peso 48 chili e vivo da sola o solo…sembra banale e scontato ma capita più di quanto si creda: uscite con il vostro cucciolo al guinzaglio, vedete sbucare dietro l’angolo il vecchino traballante con un…”essere-furioso-con-il-mondo” al guinzaglio e…iniziate a pregare che il vecchino sia abbastanza forte e il guinzaglio non si rompa.
Non accoglierò un cucciolo di tre mesi se non ho tempo da dedicargli in quanto esco di casa alle 7 e torno alle 21 e la casa è deserta tutto il giorno. Il nostro cucciolo (il nostro cane) ha bisogno di tempo dedicato, siamo noi ad avere deciso di averlo con noi.
Non prenderò un cane, adulto o cucciolo, perché ho un giardino, grande o piccolo che sia. Al cane interessi tu, la tua compagnia, il poter condividere l’aria che respiri.
Non pensate a un cane se: va bene tutto, ma … “non tollero i peli sui vestiti e sui cuscini” (anche se li spazzolate accuratamente); piove o fa freddo? “non esiste proprio che io esca per il cane”.
Non pensate a condividere la vostra vita con un cane se, tra le altre, pensate che vi…sacrificherete volentieri: a fare “sacrifici” sarà il vostro cane che sopporterà senza batter ciglio ogni vostro aspetto e decisione, scodinzolando senza riserva.
Spesso si sente dire che per Natale/compleanno/festa a caso, a tale parente/amico si vuole regalare un cane: cosa ne pensi?
Ma…è come se pensassimo di regalare un…figlio o una figlia a una nostra amica o amico: vi parrebbe, a intuito, sensato?
La scelta, di condividere i nostri prossimi, più o meno, quindici anni deve essere ben meditata e consapevolmente presa.
No al regalo!
In che modo andrebbe affrontato l’argomento in famiglia? E se qualcuno fosse contrario?
C’è sempre una persona della famiglia che spinge/propone/insiste per avere un cane. Facilmente sarà questa persona a coinvolgere gli altri.
Gli argomenti da mettere in discussione?
Tutto e…di più! E scopriremo, solo dopo aver fatto la conoscenza del cane, di quanto non avevamo messo in conto.
Ai vari aspetti presi in considerazione, dobbiamo porre maggiore attenzione a quelli che non ci vedono concordi all’unisono, per arrivare ad una soluzione prima dell’arrivo del cane.
Infatti non è bello per un nuovo arrivato, cucciolo o adulto, sentire che i suoi nuovi parenti discutono o litigano per “colpa sua”: “che cosa ho fatto di male? Perché ce l’hanno con me?”.
E se uno di noi fosse contrario?
Proviamo a metterci al posto del nuovo arrivato e avvertire che qualcuno ci guarda male, è vero c’è di peggio, ma…
Ogni gruppo/famiglia è unico e non ripetibile e, se uno dei membri è contrario ma accetta serenamente che arrivi un nuovo membro a patto di non occuparsene, potrebbe funzionare (anche perché facilmente sarà il nuovo arrivato a conquistarlo).
Tante persone si basano sull’aspetto estetico per la scelta, credi possa bastare come elemento o sarebbe più opportuno valutare alti aspetti?
Dovremmo riflettere sinceramente con tempo e pazienza anche su questo aspetto e soprattutto non avere fretta di decidere.
Tutti i cuccioli sono bellissimi-morbidissimi-tenerissimi!
Tutti i cani “salvati” hanno lo sguardo dolce-tenero-riconoscente.
Poi i cuccioli crescono e i “salvati” non sempre sono “riconoscenti-affettuosi-come-lo-intendiamo-noi”.
E’ il momento di un’analisi disincantata e autentica sulle attività tipiche del gruppo famigliare, su come è impiegato e suddiviso il tempo di ciascuno: che tipo di vita caratterizza il nostro gruppo umano?
Sportivo? Sedentario, magari anche all’aperto ma con un libro sotto un albero? Sempre in viaggio verso nuove mete? Come ci si sposta di solito: in auto, in treno, in aereo?
Solo dopo aver analizzato tutti gli aspetti della tipica vita che conduciamo, possiamo pensare se cucciolo o se cane adulto; se di razza o se meticcio; se di grandi dimensioni o contenute.
Un aiuto valido può essere dato da un “conoscitore-della-cosa”, un educatore cinofilo, per esempio.
Molte persone credono sia meglio prendere un cucciolo perché più facili da educare, è vero o bisognerebbe prendere in considerazione anche cani adulti e anziani?
Anche qui la considerazione tempo è da tenere ben presente.
E’ vero che anche per un cane adulto o anziano il tempo da dedicare è importante. Per un cucciolo è essenziale. Pensiamo, per esempio, anche solo alle necessità fisiologiche, a quante volte condurlo all’aperto e ai primi “rudimenti” di coabitazione.
Il cane adulto o anziano potrebbe aver bisogno di cure diverse dal cucciolo, dipende anche dalla realtà dalla quale proviene.
In ambedue i casi ci si deve conoscere. Ogni cane e ogni gruppo famigliare sono unici e irripetibili.
Se il gruppo famigliare, o la singola persona, non ha mai avuto la fortuna di vivere con un cane, potrebbe essere utile una chiacchierata con un esperto cinofilo che aiuta a rispondere alle principali domande per la scelta del nostro cane.
Questo non significa aver trovato la risposta a tutto! E’ certamente un passaggio utile.
Si sente spesso lo slogan: “Adottate, non comprate!”. Quali considerazioni fare e come scegliere?
Non c’è nulla di male ad acquistare un cane. Come per tanti aspetti della nostra vita, ci sono le tipiche crociate pro o contro la tal cosa.
Torno a ripetere: anche questa scelta uscirà dal confronto tra i membri della famiglia.
Non abbiate fretta! Si sa che quando si è finalmente deciso per un cane non si vede l’ora di portarlo a casa.
Prendete tutto il tempo per parlarne: un cane sarà con voi – si spera – per tanti anni e decisioni affrettate non facilitano la vita di entrambi, il cane e la famiglia.
Se decidete per un cane di razza – una volta scelta la razza – avrete informazioni su quali sono le caratteristiche di quella razza, per quale motivo fu selezionata, quali sono le patologie tipiche, ecc. Inizierà poi la ricerca dell’allevamento in cui recarsi, informarsi su quando ci saranno le nuove nascite, che carattere hanno i genitori, ecc.
Il cane adottato vede diversi “casi”: il cane rimasto orfano della famiglia umana; il cucciolo di cucciolata indesiderata di conoscenti (la tipica “scappatella”); il cane del canile; il cucciolo del canile; il cane proveniente da zone dove la cultura cinofila è diversa da quella che stiamo raccontando (non esiste una grande attenzione verso i cani penso per esempio ai cani di paesi stranieri o ai cani in arrivo dal nostro sud).
Ognuno di questi casi merita una attenzione diversa e merita di conoscere il soggetto con calma e tempo. Fate sempre molte domande a chi conosce o ha conosciuto il cane prima di voi.
Quando ci rendiamo conto che c’è un’ incompernsione, qualcosa che non funziona con il nostro cane, che cosa si può fare?
Anche se ne parlo alla fine, è utile sin da subito – da quando si inizia a valutare di condividere la vita con un cane – di “selezionare” un professionista cinofilo di fiducia che ci segua nelle nostre variopinte domande e non si stanchi di aiutarci ad arrivare alla meta.
Ecco che se all’inizio della nostra coabitazione ci troviamo a non sapere come risolvere/gestire incomprensioni/situazioni con il cane, abbiamo il supporto di chi già ci ha conosciuto e magari aiutato nella scelta del cane.
Da chi e come possiamo farci guidare nella scelta del nostro amico a quattro zampe?
Dopo la prima attenta analisi fatta in famiglia, è certamente utile parlarne con un professionista del settore che ci aiuterà a capire se abbiamo dimenticato di valutare alcuni aspetti e/o svilupperà maggiormente con noi la vita che ci aspetta.
Se si è deciso per un cane di razza, potremo incontrare gli allevatori che abbiamo individuato e non stancarci di porre le nostre domande.
Se si decide per un cane meticcio, cerchiamo quante più informazioni possiamo (da dove viene, che vita ha fatto sino ad oggi, ecc.). Anche in questo caso un aiuto valido lo possiamo avere dal professionista cinofilo che ci sta seguendo in questo cammino.
Quando inizieranno a parlare una lingua comprensibile per entrambi, cane ed umano, vivranno un bellissimo viaggio, unico e insostituibile.
Grazie Paola per aver risposto a tutte le nostre domande!